Il sistema di codici LEI (Legal Entity Identifier) è stato introdotto nel 2012 come risultato della crisi finanziaria globale del 2008. L’obiettivo principale del sistema è quello di fornire un identificatore univoco a livello globale per le entità giuridiche coinvolte in transazioni finanziarie. Il sistema di codici LEI è stato sviluppato dalla GLEIF (Global Legal Entity Identifier Foundation) e dal FSB (Financial Stability Board) ed è stato adottato da molte giurisdizioni in tutto il mondo. Per saperne di più: Il futuro del codice LEI e l’impatto sulle imprese italiane: analisi e prospettive
In Italia, il sistema di codici LEI è stato implementato nel 2017. Le aziende italiane coinvolte in transazioni finanziarie devono richiedere un codice LEI per identificare univocamente la loro entità giuridica. Il codice LEI è necessario per l’adempimento di alcune normative, come ad esempio la MiFID II (Markets in Financial Instruments Directive II) e la EMIR (European Market Infrastructure Regulation). Inoltre, il codice LEI è importante per la gestione dei rischi da parte delle aziende e per una valutazione più accurata dei dati finanziari a livello globale.
Il sistema di codici LEI
Cos’è il codice LEI
Il codice LEI è un identificatore univoco assegnato a una persona giuridica o un’entità legale per identificare in modo univoco le parti coinvolte in transazioni finanziarie. Il codice LEI è stato introdotto come parte della risposta globale alla crisi finanziaria del 2008 e deve essere utilizzato in tutte le transazioni finanziarie soggette a obblighi di reporting, come la registrazione di un conto titoli o la segnalazione di rischio.
Come funziona il sistema di codici LEI
Il sistema di codici LEI è gestito dalla Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF), un’organizzazione senza scopo di lucro creata per garantire l’implementazione e la gestione del sistema di codici LEI. Il sistema di codici LEI è stato progettato per essere unico e universale, in modo che le entità legate alle transazioni finanziarie in tutto il mondo possano essere identificate in modo univoco.
Enti che richiedono il codice LEI
Il codice LEI è richiesto da molte autorità di regolamentazione finanziaria in tutto il mondo, tra cui l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Le entità che partecipano a transazioni finanziarie soggette a obblighi di reporting devono richiedere un codice LEI.
Emittenti di codici LEI
I codici LEI sono emessi da organizzazioni accreditate dalla GLEIF, chiamate Local Operating Units (LOU). Le LOU sono responsabili dell’assegnazione dei codici LEI e della gestione delle informazioni associate a ciascun codice. Ci sono diverse LOU in tutto il mondo, ciascuna responsabile dell’emissione dei codici LEI per una determinata giurisdizione geografica.
In sintesi, il sistema di codici LEI è stato introdotto come parte della risposta globale alla crisi finanziaria del 2008 per garantire l’identificazione univoca delle entità coinvolte in transazioni finanziarie. Il codice LEI è richiesto da molte autorità di regolamentazione finanziaria in tutto il mondo e deve essere utilizzato in tutte le transazioni finanziarie soggette a obblighi di reporting. La GLEIF è responsabile della gestione del sistema di codici LEI e delle informazioni associate a ciascun codice.
Implicazioni per le aziende italiane
Le implicazioni del sistema di codici LEI per le aziende italiane sono molteplici e riguardano diversi aspetti del loro operato. In particolare, l’obbligo di possedere un codice LEI ha implicazioni per l’IVA, il sistema ROC, il reporting e i fondi di investimento, gli strumenti finanziari e i mercati finanziari, la stabilità e il rischio.
L’IVA e il codice LEI
L’obbligo di possedere un codice LEI è in vigore dal 1° luglio 2018 per le aziende che effettuano operazioni soggette all’IVA, come previsto dal Decreto Legge 78/2010. Il codice LEI deve essere indicato sulle fatture emesse e ricevute per le operazioni rilevanti ai fini dell’IVA, in modo da garantire la tracciabilità delle transazioni e la corretta applicazione delle aliquote IVA.
Il sistema ROC
Il sistema ROC (Registro delle Opposizioni al Codice fiscale) è uno strumento che consente ai cittadini di opporsi all’utilizzo del proprio codice fiscale per finalità diverse da quelle previste dalla legge. Con l’introduzione del codice LEI, le aziende italiane devono anche registrare le proprie unità operative locali presso il sistema ROC, indicando il proprio codice LEI.
Reporting e fondi di investimento
Le aziende italiane che effettuano operazioni nei mercati finanziari devono fornire informazioni dettagliate sulle proprie attività e sui propri strumenti finanziari attraverso il sistema di reporting. Inoltre, i fondi di investimento devono indicare il codice LEI delle società emittenti di strumenti finanziari quotati.
Strumenti finanziari e mercati finanziari
Il codice LEI è obbligatorio per le entità legali che effettuano transazioni di strumenti finanziari, come compravendita di azioni, obbligazioni, warrant, titoli di stato e derivati. In caso di operazioni nei mercati finanziari il codice LEI è obbligatorio per le società emittenti di strumenti finanziari quotati.
Stabilità e rischio
Il sistema di codici LEI è stato introdotto per favorire la stabilità dei mercati finanziari e ridurre il rischio sistemico. Il Financial Stability Board (FSB) ha stabilito che il codice LEI è uno strumento fondamentale per la gestione del rischio sistemico a livello globale. Il Regolamento MiFIR prevede l’utilizzo del codice LEI per l’identificazione delle controparti in tutte le operazioni finanziarie.
In sintesi, il codice LEI ha implicazioni per diverse entità e operazioni finanziarie, dalle entità legali ai fondi pensione, dalle unità operative locali alle società emittenti di strumenti finanziari quotati. Le aziende italiane devono essere consapevoli dell’importanza del codice LEI e delle sue implicazioni per il loro operato nei mercati finanziari.
Il ruolo della Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF)
La Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF) è stata creata nel 2014 dal Financial Stability Board per supportare l’implementazione e l’uso del codice LEI. La fondazione è sostenuta e supervisionata dal Regulatory Oversight Committee, che rappresenta autorità pubbliche di tutto il mondo.
La registrazione e il rinnovo del codice LEI
La GLEIF è responsabile dell’accreditamento degli agenti di registrazione ufficiali che emettono i codici LEI e depositano i dati di riferimento delle entità legali. Le aziende italiane che desiderano ottenere un codice LEI devono rivolgersi a uno di questi agenti di registrazione ufficiali accreditati.
Inoltre, la GLEIF garantisce che i codici LEI siano unici e che le entità legali siano identificate in modo chiaro e univoco. Le aziende italiane devono rinnovare il loro codice LEI ogni anno per garantire che le informazioni siano sempre aggiornate e accurate.
La verifica dell’identità delle entità legali
La GLEIF verifica l’identità delle entità legali che richiedono un codice LEI. Ciò garantisce che le informazioni fornite siano accurate e che le entità legali siano identificate in modo chiaro e univoco. In questo modo, il sistema di codici LEI aumenta la trasparenza del mercato finanziario e riduce il rischio di frodi.
La trasparenza del sistema di codici LEI
La GLEIF garantisce la trasparenza del sistema di codici LEI fornendo accesso pubblico ai dati di riferimento delle entità legali. Questo aumenta la trasparenza del mercato finanziario e facilita la valutazione del rischio da parte degli investitori.
In sintesi, la GLEIF svolge un ruolo fondamentale nell’implementazione e nell’uso del codice LEI. La fondazione garantisce che i codici LEI siano unici e che le entità legali siano identificate in modo chiaro e univoco. Inoltre, la GLEIF verifica l’identità delle entità legali e garantisce la trasparenza del sistema di codici LEI.
La situazione in Italia
In Italia, il sistema di codici LEI è stato introdotto per la prima volta nel 2017 con il Decreto Legislativo 3 agosto 2017 n. 118, che prevedeva l’obbligo per le imprese italiane di registrarsi presso le Camere di Commercio e di ottenere un codice LEI per identificarsi in modo univoco nei mercati finanziari.
Le Camere di Commercio e il registro delle imprese
Le Camere di Commercio italiane sono le autorità di registrazione per la registrazione dei codici LEI in Italia. Ogni impresa italiana deve registrarsi presso la propria Camera di Commercio e ottenere un codice LEI per identificarsi in modo univoco nei mercati finanziari. La registrazione presso la Camera di Commercio comporta l’iscrizione al registro delle imprese, dove vengono riportati tutti i dati relativi all’impresa, tra cui il codice LEI.
La Direttiva MiFID II e la regolamentazione italiana
La Direttiva MiFID II ha introdotto l’obbligo per le controparti di identificarsi univocamente nei mercati finanziari. In Italia, il Decreto Legislativo 3 agosto 2017 n. 118 ha recepito la Direttiva MiFID II e ha introdotto l’obbligo per le imprese italiane di registrarsi presso le Camere di Commercio e di ottenere un codice LEI per identificarsi in modo univoco nei mercati finanziari.
Infocamere e SPID
Infocamere è il principale emittente di codici LEI in Italia. Infocamere fornisce servizi di registrazione e rinnovo dei codici LEI per le imprese italiane. Inoltre, Infocamere offre anche servizi di autenticazione digitale basati su SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che consente alle imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e di altri soggetti pubblici e privati.
In sintesi, il sistema di codici LEI è stato introdotto in Italia per garantire l’identificazione univoca delle imprese nei mercati finanziari. Le Camere di Commercio italiane sono le autorità di registrazione per la registrazione dei codici LEI in Italia, mentre Infocamere è il principale emittente di codici LEI. L’obbligo di registrarsi presso le Camere di Commercio e di ottenere un codice LEI è stato introdotto in Italia con il Decreto Legislativo 3 agosto 2017 n. 118, che ha recepito la Direttiva MiFID II. Infocamere offre anche servizi di autenticazione digitale basati su SPID.